La semplificazione delle procedure per cambiare il Paese.
Con Antonio Giacomelli (primo firmatario) e con altri colleghi del PD, abbiamo presentato INTERPELLANZA URGENTE al Ministro per la pubblica amministrazione, affinché vengano predisposti tutti gli strumenti necessari per consentire al sistema produttivo del Paese di innescare, nella fase successiva alla crisi determinata da Coronavirus, una ripartenza capace di superare i rischi di crisi e di recessione, attraverso l’adozione di misure urgenti, articolate e puntuali, anche di carattere normativo, di snellimento, riduzione e semplificazione di tempi, vincoli e iter burocratici vigenti.
Fondamentali sono, certamente, le misure di ordine economico che il governo ha già adottato e che sta tutt’ora adottando ma, altrettanto importante, sarà garantire la rapidità e la speditezza dei processi, sia decisionali che operativi nella fase post emergenziale.
Oggi sull’attività della pubblica amministrazione, sui poteri di governatori e sindaci, sulle opere pubbliche, sulle infrastrutture, sulle attività economiche e produttive delle imprese, grava il peso di vincoli ed iter burocratici che, se da una parte sono certamente garanzia di sicurezza e trasparenza, dall’altra, possono tradursi in un rallentamento dei processi decisionali e, in definitiva, in un pesante onere in termini di costi.
Il 31 Maggio di ogni anno scade il termine fissato dall’articolo 20 della legge 15 Marzo 1997, n. 59 (cosiddetta Bassanini), per la presentazione del disegno di legge di semplificazione annuale in base al quale, il Governo, seguendo un programma di priorità di interventi, definito in relazione alle proposte formulate dai Ministri competenti, sentita la Conferenza unificata, presenta al Parlamento, un disegno di legge per la semplificazione e il riassetto normativo, volto a definire, per l’anno successivo, gli indirizzi, i criteri, le modalità e le materie di intervento, anche ai fini della ridefinizione dell’area di incidenza delle pubbliche funzioni con particolare riguardo all’assetto delle competenze dello Stato, delle regioni e degli enti locali.
Tale legge annuale, negli anni, ha avuto un’applicazione via via diversa rispetto al modello disegnato originariamente fino ad arrivare a non essere più adottata a cadenza periodica. Il risultato è che non è venuto meno l’obiettivo della semplificazione che, sia pure nelle sue molteplici e diverse accezioni, continua a essere presente in alcune scelte legislative, ma lo strumento che avrebbe dovuto garantire invece una certa stabilità nelle politiche in materia.
Si ritiene, quindi, fondamentale intervenire in modo tempestivo e risoluto su questo annoso problema, utilizzando al meglio questo tempo in cui l’attività è ridotta alle funzioni essenziali per consentire alle imprese e alla pubblica amministrazione di trovarsi, al momento della ripartenza, con processi decisionali ed operativi più snelli, rapidi e più adeguati a far fronte alle difficoltà di questa fase.
Occorre approntare con somma urgenza “un’Agenda per la semplificazione”, come prevista anche dal decreto legge 90/2014, da condividere con il Parlamento, tutti i ministeri, Regioni ed enti locali, con l’obiettivo di dare un contributo decisivo per sbloccare gli investimenti e liberare risorse per la ripresa e la crescita.
Alla fase di predisposizione normativa dovrà, poi, necessariamente seguire una fase di verifica circa l’avvenuto cambiamento dei comportamenti quotidiani delle amministrazioni, dell’organizzazione, delle modalità di cooperazione, dell’uso delle tecnologie e dell’utilizzazione delle piattaforme telematiche.
Si intenda intervenire con la massima tempestività, sulla base anche delle disposizioni legislative vigenti, per adottare urgenti misure, articolate e puntuali, anche di carattere normativo, di snellimento, riduzione e semplificazione di tempi, vincoli ed iter burocratici vigenti.