Il Partito democratico non è in campo per mettere al riparo purezza ideologica di altri tempi o per guardare con nostalgia al passato. Il Partito democratico si mette in gioco per vincere le elezioni politiche 2018. Perché vuole, ancora, governare il Paese.
Definire la missione della competizione politica, la vittoria, è il primo punto del Programma con cui ci presentiamo ai cittadini italiani.
Battere quei Tre. Salvini. Berlusconi. Grillo.
Non ci interessa sgambettare o complicare l’esistenza di altre formazioni politiche, vecchie o neonate. Noi vogliamo battere quei Tre. Salvini, Berlusconi e Grillo. Il peggio che potrebbe capitare al nostro amato Paese. Ora più che mai. Vista la ripresa. Visti i risultati degli oltre 1000 giorni di Governo del Partito democratico.
Una legislatura, la XVII, la nostra legislatura, trainata dal Partito democratico, che è stata una rinnovata Primavera per i diritti.
Ricordate le dimissioni in bianco? Le giovani donne che firmavano, nel momento stesso in cui venivano assunte, di auto-licenziarsi in caso di gravidanza?
Ecco Noi Partito democratico, non altri, abbiamo messo fine a questa prassi vergognosa. Ora le dimissioni vanno rese con una procedura standard. Si compila un modulo online, gratuito e facilmente scaricabile dal sito del Ministero del lavoro, con numerazione progressiva e validità massima di 15 giorni. Una procedura blindata. Monitorata e immune agli abusi e soprusi.
Il Dopo di noi
Ricordo nel corso della campagna elettorale per le politiche del 2013, la mamma di Francesco, un ragazzo sardo con grave disabilità, mi raccomando il futuro del suo caro figliolo. Mi disse, ‘ quando io e il papà non ci saremo più, chi si occuperà di Francesco?
Con la legge sul Dopo di noi, una di quelle di cui vado più fiera, ci occuperemo di Francesco e di tutti gli altri figli, disabili gravi.
Abbiamo definito e approvato un impianto legislativo e una dotazione finanziaria in modo da garantire, ai disabili, cure e assistenza anche dopo la morte dei genitori. 270 milioni di euro stanziati per il 2016-2018. Fondo strutturale ( quindi per sempre) destinato all’assistenza alle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare, istituito presso il Ministero del lavoro. Noi Partito democratico, non altri, abbiamo restituito dignità ai disabili gravi e serenità alle loro famiglie.
Matteo Renzi e la laicità dello Stato
L’amore fra persone libere, capaci di intendere e di volere e consenzienti è amore. In quanto tale degno di tutela e rispetto. A prescindere che ad amarsi siano una donna e un uomo, due uomini o due donne. Da 20 anni se ne parlava. A sinistra più che altrove. Pacs, Dico, matrimoni omosessuali e tante altre formule. Ricordate? Grandi propositi elettorali, discussioni infinite e poi, puntualmente, un nulla di fatto. Abbiamo continuato per decenni a essere fanalino d’Europa nel riconoscere i diritti a donne e uomini di questo Paese. Poi siamo arrivati Noi gruppo parlamentare del Partito democratico.
Le unioni civili fra persone dello stesso sesso
Con una discussione seria e rispettosa di tutte le sensibilità abbiamo elaborato l’istituto delle Unioni civili fra persone dello stesso sesso. Con un Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che accusato di tradire il tradizionale concetto di famiglia, ha espresso ( ‘ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo’) e dimostrato coi fatti ( apposizione della fiducia sulla legge delle unioni civili) quel concetto di laicità dello Stato, che negli anni scorsi avrei voluto pronunciare da un leader di sinistra.
Abbiamo raggiunto questo importante risultato consapevoli di dover essere forza politica attenta ai bisogni di tutte le famiglie.
Senza escluderne alcuna. E infatti oltre alle ‘Unioni civili’ e al ‘Dopo di noi’ abbiamo lavorato sull’ampliamento dei congedi parentali, il riconoscimento del diritto alla maternità anche alle mamme autonome o libere professioniste, i bonus bebè, gli 80 Euro.
E sempre a proposito del diritto delle famiglie a stare bene, abbiamo riaffermato un altro diritto, con l’approvazione della legge sul Divorzio breve.
Perché anche quando le cose non vanno bene e i rapporti si rompono, devono essere assicurati meccanismi per cui ci si lasci senza contenziosi eccessivi, con tempi e costi accettabili. Senza drammi e troppe tensioni fra i coniugi e sopratutto nei confronti dei figli. E i numeri ci dicono che abbiamo fatto bene ad allineare il nostro Paese al resto d’Europa. Nel 2015, quasi il 40% dei divorzi definiti presso gli Uffici di stato civile e il 10% di quelli definiti nei tribunali, sono stati divorzi brevi. Rispetto ai 3 anni classici, oggi è sufficiente appena un anno per risolvere rapporti irrimediabilmente compromessi, 6 mesi in caso di separazione consensuale.
Il reato di tortura
Dopo 30 anni di rinvii e angoli, noi del Partito democratico non altri, abbiamo introdotto, nel nostro ordinamento, il reato di tortura. Che si configura ogni qualvolta viene violato un diritto inviolabile. Anche in questo caso, abbiamo colmato un vuoto legislativo e iniettato civiltà e dignità nel nostro ordinamento.
Ad Aprile 2017 alla Camera abbiamo votato la legge sul fine vita. Oggi al Senato verrà approvata definitivamente
Domani il Senato licenzierà definitivamente la legge sul testamento biologico. Ad Aprile 2017 lo abbiamo votato alla Camera costruendo di fatto un impianto intorno al diritto di autodeterminazione in materia di trattamenti sanitari.
Da donna sana e capace di intendere e volere, potrò, attraverso disposizioni scritte e sottoscritte, stabilire di rifiutare, nel caso di malattia di una certa gravità, che dovesse determinare in me una incapacità futura, particolari trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Sul tema approfondirò nei prossimi giorni. In questa sede vorrei però sottolineare, che anche nel caso del biotestamento, della legge sul fine vita, il Partito democratico ha scelto di stare dalla parte dei diritti, dell’autodeterminazione, della dignità, delle persone.
In tema di diritti il nostro Paese si era fermato agli anni ’80. Per decenni abbiamo rinunciato a realizzare molte delle libertà individuali che traggono legittimazione dalla Costituzione e dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Lo ha fatto Berlusconi che pure si era presentato alla Comunità nazionale come liberale e paladino delle libertà. Lo ha fatto la mia Sinistra rinunciando a quella tensione ideale, che naturalmente l’avrebbe portata a stare da una parte precisa del campo, quella dei diritti senza se e senza ma, in nome di un equilibrismo esasperato e di continue mediazioni al ribasso. Atteggiamenti questi che ne hanno offuscato l’identità e la percezione da parte del suo popolo e dei cittadini.
La Primavera dei diritti grazie al Partito democratico
Il Partito democratico, nessun altro, in una stagione politica complicata, attraverso un governo non facile, con il Movimento 5 stelle che quasi sempre si è messo di traverso, è stato la Primavera che segue all’inverno rigido e sterile, in materia di diritti individuali. Noi abbiamo avuto il coraggio e la responsabilità di rimettere in moto valori e prerogative a cui tante e tanti avevano ormai rinunciato. E ne sono orgogliosa.
E attraverso l’approvazione di questi atti, ho realizzato il mio essere donna di sinistra, donna progressista. Nel Partito democratico e con Matteo Renzi.
Attendo con fiducia che si concretizzi, consapevole che non sarà facile, l’ultimo desiderio. Lo Ius soli. Il diritto di cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori stranieri. Sarebbe un altro tassello di grande civiltà e riuscirei a mantenere quell’altra promessa.
Consentire ad Aziz di diventare cittadino italiano.
Romina Mura _ Deputata Partito Democratico