La continuità produttiva dei quattro stabilimenti Sanac e i livelli occupazionali sono condizioni per noi irrinunciabili, anche nel caso di subentro del nuovo soggetto che ha presentato l’unica offerta valida. Deve inoltre essere ripristinato un dialogo stabile fra tutti i portatori di interesse, organizzazioni sindacali e istituzioni territoriali.
Esprimo la mia perplessità in merito al comportamento di Acciaierie Italia che aumenta le difficoltà di Sanac, che ha già fatto ricorso alla cassa integrazione per il 70% del personale impiegato a Cagliari. Così non si andrà oltre l’autunno.
In questo contesto bene l’impegno della viceministra Todde a riconvocare il tavolo Sanac con il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali.
Quello di Acciaierie Italia è un atteggiamento incoerente con l’ambizione di rilanciare le nostre politiche industriali e in particolare la filiera italiana di produzione dell’acciaio.
