Secondo l’analisi realizzata dall’Ufficio studi della CGIA sugli scenari territoriali presentati nelle settimane scorse da Prometeia, la Sardegna, con il -2,1 p.c., è la regione che ha faticato più delle altre a recuperare il terreno perduto in termini di Pil rispetto a prima della pandemia.
Non possiamo rassegnarci a vedere la Sardegna come il fanalino di coda nella ripresa economica del Paese. E nemmeno possiamo continuare a sentire il racconto di una Sardegna favolosa e inesistente che ci propina ogni giorno il presidente Solinas.
Il turismo non basta a innescare una leva duratura, le imprese a rischio chiusura, l’occupazione che non decolla, l’abbandono scolastico sempre ai vertici nazionali, le condizioni drammatiche della sanità, le aree interne desertificate, le infrastrutture al palo: sono questi i parametri che misurano una regione tornata Obiettivo 1 e, se nulla cambia, condannata a essere Mezzogiorno nel senso deteriore del termine. Invece l’orgoglio di essere Sardi, isolani e autonomi deve diventare azione concreta, progetto, energia motrice.