In merito all’intervista del presidente di Confindustria Carlo Bonomi al Corriere della Sera: “Se vogliamo aumentare la competitività, dobbiamo lavorare sulla valorizzazione delle nostre risorse umane in termini di qualità della formazione anche continua, di giusta retribuzione, effettività di diritti, della cultura della sicurezza.
Assieme alla dispersione scolastica esplicita ed implicita, queste sono tutte variabili che denotano una debolezza nazionale, se confrontate con quelle di Francia e Germania che hanno indici di competitività migliori dei nostri. Sono elementi che anche Confindustria deve prendere in considerazione quando chiede una politica industriale”.
“Il Pd è schierato senza esitazioni sul fronte delle riforme e degli interventi strutturali che devono sostenere una crescita stabile ed equa. I dati dimostrano che la crescita non è naturalmente equa se nel nostro Paese 1 lavoratore su 10 è povero. Quindi la qualità del lavoro, al pari di quella della PA, delle politiche energetiche e di quelle della giustizia, sono imprescindibili leve della competitività”.