Oggi, ho partecipato al dibattito su “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, organizzato dal Pd di Cagliari nell’ambito delle Agorà democratiche.
L’impiego delle risorse del Pnrr non deve confliggere con la sicurezza sul lavoro, il prezzo che si paga alla necessita di semplificazione e accelerazione non deve essere la morte nei cantieri. Serve una cultura della sicurezza, che non si fa con una nuova legge o un controllo in più ma la si costruisce a partire da una rete di responsabilità condivise e si rafforza con il dialogo sociale tra gli attori del mercato del lavoro e della produzione.
Il lavoro agile, gli orari flessibili, le relazioni mediate dalla tecnologie sono situazioni nuove che ci richiamano a definire nuove regole di sicurezza la di là di quelle ordinarie. La più importante è il diritto alla disconnessione.
Il lavoro agile deve essere regolamentato altrimenti rischia di trasformarsi in fattore stress o burn-out, su cui c’è già una casistica. L’ingresso della tecnologia nelle modalità lavorative è importante e inevitabile ma deve inserirsi in un quadro normativo certo, e i lavoratori devono partecipare alla definizione di regole e alla condivisione dei percorsi.