Centri salute mentale. Si vuole chiudere quello di Isili? Follia allo stato puro. L’assistenza territoriale deve essere semmai potenziata e resa accessibile.
Apprendo con preoccupazione di una ipotesi di chiusura del Centro di Salute mentale di Isili.
Nel contesto regionale sardo la salute mentale è tassello periferico del nostro sistema sanitario. Poche le strutture territoriali, basso numero di prestazioni per utente, difficoltà di accesso ai Centri per i malati residenti nei territori più lontani dai centri urbani, alto tasso di trattamenti sanitari obbligatori.
Servirebbero ulteriori risorse finanziarie e umane e soprattutto il potenziamento quantitativo e qualitativo dell’assistenza territoriale ai malati psichiatrici e alle loro famiglie.
Il CSM di Isili è riferimento di un territorio vasto nel quale troppo spesso i Comuni e le Famiglie sono costretti a gestire da soli situazioni complesse afferenti l’inclusione sociale, abitativa, lavorativa e relazionale delle persone, sottolineo persone, che soffrono di disturbi psichiatrici.
Mi aspetto a riguardo una presa di posizione dell’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, nel senso di potenziare il CSM di Isili così come gli altri operanti nelle aree interne e periferiche dell’Isola.
Sebbene la salute mentale sia di stretta competenza regionale, mi rivolgo al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ho depositato a riguardo specifica interrogazione, affinché promuova azioni e percorsi che garantiscano, in tutti i territori sardi, livelli essenziali di assistenza alle persone affette da disturbi psichiatrici così come previsto dalle leggi 180 e 833 del 1978, la Legge Basaglia e quella istitutiva del sistema sanitario nazionale’.