Oggi, il trentennale della strage di Capaci.
Portiamo avanti l’esempio di Falcone contro mafie diverse, che sfruttano il lavoro di onesti e indifesi e sono sempre più colletti bianchi e affari internazionali, talvolta meno visibili ma forse più pericolose. Parliamone sempre, stiamo sempre in guardia, perché le mafie prosperano nel silenzio.
Quello fu un giorno che non dimenticheremo mai devastante, doloroso, che ci lasciò tutti ammutoliti e con un senso d’impotenza. Da quella strage e da quel sacrificio nacque una coscienza civile nuova, il coraggio di rialzarci e combattere il potere mafioso.
Noi non dimentichiamo il giudice Giovanni Falcone, sua moglie il Magistrato Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
