Voterò SI al referendum del 20 e 21 settembre per la riduzione dell’attuale numero dei parlamentari.
Voterò SI coerentemente con ciò che ho sempre detto e fatto.
Voterò SI perché da sempre la parte politica di cui faccio parte, oggi il Partito democratico ma ancor prima i Democratici di Sinistra, più in generale il centro sinistra, ha messo in campo proposte di riforma istituzionale che contemplavano anche e sempre la riduzione del numero dei parlamentari.
Voterò SI perché una delle argomentazioni di coloro che nel 2016 votarono no alla nostra riforma costituzionale era quella che, essendo, la nostra, una proposta organica, risultasse troppo impattante sul sistema e che sarebbe stato meglio “spacchettare” gli interventi e riformare con gradualità.
Voterò SI perché partendo dalla riduzione del numero dei Parlamentari potremo finalmente rendere concreta quella rivisitazione dell’organizzazione parlamentare, che ne aumenti l’efficacia in un sistema istituzionale e in un contesto sociale profondamente cambiati. Penso insieme alla riduzione dei parlamentari, all’allineamento del diritto di voto per eleggere Senato ed esservi eletti a quello della Camera ( 18 e 25 anni).
Penso ancora alla modifica della base regionale per elezione del Senato, in modo da superare il problema di rappresentanza dei piccoli partiti nelle regioni più piccole. Penso alla modifica della legge elettorale. Penso al superamento del bicameralismo paritario. Tutte questioni all’attenzione parlamentare, la cui trattazione deve necessariamente riprendere in questi giorni.
Entrando brevemente nel merito.
Porto alla vostra attenzione tre considerazioni.
- Nel nostro attuale contesto democratico, oltre alle Camere hanno potestà legislativa i Consigli regionali e il Parlamento europeo. Secondo mio modesto parere, e anche considerate le esperienze di questi anni, ridurre il numero di deputati e senatori è adeguamento necessario in relazione a questa circostanza.
Ma anche a prescindere da ciò, 945 Parlamentari sono troppi. E ridurne il numero rappresenta una delle modalità per ridare autorevolezza, oltre che efficacia ed efficienza, all’Istituzione.
In questi anni è stato ridotto il numero dei Consiglieri regionali. In Sardegna si è passati per esempio da 80 agli attuali 60. Non mi pare sia venuto meno il ruolo e la rappresentatività dell’Assemblea sarda, anzi semmai la stessa si è rafforzata, con forze politiche e territori tutti rappresentati. - Il numero dei deputati e dei senatori verrà rivisto sulla base della popolazione in tutte le Regioni. Quindi tutte le regioni saranno interessate da conseguente riduzione proporzionale, come si può rilevare nella tabella che propongo.
- Ho sentito il bisogno di rappresentare mio punto di vista perché, finché avrò ruolo, ci metterò sempre la faccia e dirò la mia. Anche quando non è facile e senza calcolare se quanto dico sia vincente ovvero perdente.
Come sempre mi sforzo di fare, esprimo un voto per ridisegnare un contesto che mi appare necessiti di interventi migliorativi.
Non voto contro e non voto per punire.
Il mio SI al referendum del 20 e 21 Settembre sarà un voto “Per”.
Andate a votare. Non rinunciate a dire la vostra.
Ricordate che si vota domenica 20 Settembre dalle 7,00 alle 23,00 e lunedì 21 dalle 7,00 alle 15,00.
W la democrazia. W la partecipazione.
Romina Mura _ Deputata Partito Democratico