ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06473

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 489 del 24/09/2015
Trasformazioni
Trasformato il 23/06/2016 in 4/13575
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/09/2015
Stato iter:
23/06/2016
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/09/2015

TRASFORMA IL 23/06/2016

TRASFORMATO IL 23/06/2016

CONCLUSO IL 23/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06473
presentato da
MURA Romina
testo di
Giovedì 24 settembre 2015, seduta n. 489

   MURA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   Poste Italiane garantisce l'espletamento del «servizio universale» sulla base di un contratto di programma siglato con lo Stato, grazie al quale riceve importanti contributi;
   il contratto medesimo impegna Poste Italiane a raggiungere determinati obiettivi di qualità, tra cui quelli concernenti l'adeguatezza degli orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste;
   tra le finalità dichiarate dalla società ci sono, come confermato anche dalla nuova governance, l'attenzione all'innovazione e alle persone e la «vicinanza territoriale»;
   il nuovo piano industriale punta a riorganizzare il servizio sull'intero territorio nazionale in base alla effettiva domanda dei cittadini;
   il piano prevede un totale di 1064 interventi, 455 sportelli postali da chiudere, i più piccoli, e la riduzione degli orari di apertura in 609 uffici;
   il piano del gruppo prevede la possibilità che la posta venga consegnata a giorni alterni nel 25 per cento del territorio nazionale e ritocchi sulle tariffe, sui quali l'Agcom ha chiesto delle correzioni e aperto due consultazioni pubbliche;
   il piano industriale non prevede, inoltre, nuove aperture di sportelli bancomat «bancoposta»;
   tale piano, come osservato da più parti, rischia di penalizzare le fasce più deboli della popolazione e non è stato concordato con gli enti locali interessati, che vedranno i propri territori privati di un servizio fondamentale;
   particolarmente penalizzate sono le comunità che abitano nei piccoli comuni, nelle aree rurali in zone montane o marginali o quei territori dove forte è la presenza degli anziani che non hanno la possibilità di spostarsi da un centro abitato all'altro se non con l'ausilio di terze persone;
   più che a una razionalizzazione si assiste quindi a un vero e proprio taglio di un servizio pubblico essenziale, con la chiusura di uffici in aree del Paese fortemente disagiate e penalizzate;
   in Sardegna è prevista la chiusura di due uffici, mentre per altri 14 è stata prevista la riduzione di orario che rischia di produrre gravi effetti in territori isolati e colpiti dal fenomeno dello spopolamento abitativo;
   tale ridimensionamento è soltanto l'ultimo di una serie che hanno già portato alla chiusura di numerosi sportelli postali nell'isola: il timore è che Poste Italiane possa procedere alla chiusura di altri uffici in Sardegna, penalizzando ulteriormente comunità che negli ultimi anni hanno visto una drastica riduzione dei servizi essenziali (presidi di carabinieri, sportelli bancari, farmacie e altri);
   è di tutta evidenza che nei piccoli comuni, nelle aree interne – e in particolare in quelle in via di spopolamento – i servizi non possono essere organizzati nello stesso modo rispetto alle città e ad altre zone ad alta densità di popolazione;
   è incomprensibile, anche per gli effetti che è destinata a produrre, la decisione di chiudere la filiale di Cortoghiana, centro sardo di tremila abitanti che non può rinunciare a un servizio indispensabile;
   nel comune di Ardara l'attività degli sportelli passerà da 6 a 3 giorni alla settimana, orari dimezzati anche per l'ufficio di Ballao, mentre a Borutta gli impiegati riceveranno gli utenti soltanto due giorni alla settimana invece di tre. La filiale di Cheremule passerà al part-time chiudendo per tre giorni a settimana. A Esporlatu l'orario accorciato sarà ulteriormente ridotto, le tre aperture settimanali scenderanno a due. Identico ridimensionamento interesserà gli uffici di Genuri, Modolo e Turri. A Ozieri e Pauli Arbarei le saracinesche si alzeranno per tre giorni ogni settimana, un giorno in meno rispetto a ora. A Tuili e Nurallao si passerà da 6 giorni a 3 giorni. Infine a Nughedu San Nicolò e Romana da 6 a 4 giorni;
   è tutt'altro che infondato il timore che alla riduzione di orario possa seguire la chiusura dei 14 uffici postali tutti situati in piccoli comuni della Sardegna;
   il servizio postale rappresenta, soprattutto per la popolazione anziana, l'unico presidio in termini di servizio finanziario accessibile localmente;
   Poste Italiane oltre a molteplici servizi tradizionali offre anche importanti servizi bancari: conti correnti, libretti di risparmio, carte di credito, carte prepagate, investimenti obbligazionari, oltre ai pagamenti delle pensioni;
   a oggi non è chiaro come Poste Italiane intenda mantenere il livello di servizi ai cittadini in quei comuni dove è prevista la chiusura degli uffici postali;
   non convincono le rassicurazioni di Poste che, come si legge in un documento presentato in Parlamento, afferma: «Il 90 per cento dei Comuni coinvolti nel piano chiusura ha già oggi il postino telematico. Il progetto Postino telematico in corso di realizzazione, raggiungerà un livello di copertura del 100 per cento del territorio nel 2016» –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere, in particolare, per impedire la chiusura e la riduzione di operatività di diversi e ulteriori uffici postali della Sardegna;
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per assicurare l'erogazione dei servizi pubblici essenziali in quelle aree del Paese che, come le zone interne e i piccoli comuni della Sardegna, sono fortemente penalizzate a causa dell'isolamento, della bassa densità della popolazione, dell'ampiezza e morfologia del territorio, della cronica inadeguatezza del sistema dei trasporti e della viabilità.
(5-06473)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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