A proposito delle criticità che si stanno moltiplicando in Sardegna nel comparto sanitario: “Sulla ricostruzione della sanità ci giochiamo una grande parte del futuro della Sardegna, il Pnrr ci offre gli strumenti adeguati per fare gli interventi necessari e allora cominciamo lavorando su quello che già esiste e può essere reso più funzionale, e cioè la sanità territoriale.
La rete dei poliambulatori, soprattutto quelli situati nelle aree interne e disagiate, può costituire l’ossatura su cui investire per realizzare le Case della Comunità: potenziamo presidi che nel tempo si sono indeboliti e di cui ora è drammaticamente percepita l’esigenza. Al contempo si deve avviare un piano delle assunzioni per riempire i varchi che si sono creati nel personale, a scapito dell’assistenza ai cittadini.
E’ il momento che noi sardi abbiamo uno scatto d’orgoglio e facciamo un balzo tra le Regioni più avanzate”.
“La recrudescenza della pandemia in Sardegna non è più pesante che in altre Regioni, ma gli effetti sulle strutture sanitarie sono invece pesantissime, con episodi che creano giusto sconcerto anche a livello nazionale. Non possiamo continuare così”.