ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 330 del 12/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 12/11/2014
Stato iter:
27/01/2016
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/11/2014

RITIRATO IL 27/01/2016

CONCLUSO IL 27/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04012
presentato da
MURA Romina
testo di
Mercoledì 12 novembre 2014, seduta n. 330

   MURA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   l'amministratore delegato di Poste italiane s.p.a., Francesco Caio, in data 5 novembre 2014 è stato ascoltato in audizione alla Commissione industria del Senato sulla situazione del settore postale e sulle prospettive di Poste italiane s.p.a.;
   in tale sede ha dichiarato che dei 13 mila sportelli in questo momento dislocati sul territorio nazionale, Poste italiane s.p.a. ha avviato una richiesta di autorizzazione per la chiusura di circa 5-6000 sportelli;
   l'ipotesi di chiusura di Poste s.p.a. come riportano gli organi di stampa, sarebbe già stata condivisa con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
   la razionalizzazione della rete di sportelli postali dà luogo, ad avviso dell'interrogante, a una palese violazione del principio di territorialità e nasce da valutazioni di pura natura economico-gestionale e non tiene in minimo conto quello che è l'indispensabile ruolo svolto dall'azienda per milioni di cittadini: garantire il servizio postale universale;
   la chiusura degli sportelli colpirà soprattutto i piccoli comuni, soprattutto quelli che si trovano nelle aree svantaggiate, in zone montane e in territori in via di spopolamento, causando un gravissimo danno ai cittadini, già penalizzati da scelte che hanno costretto i comuni a ridimensionare fortemente i servizi essenziali per la popolazione;
   l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, su precisa sollecitazione del Consiglio di Stato, ha adottato la delibera n. 342/14/CONS con la quale sono stati modificati i criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane;
   con suddetta delibera è stato introdotto il divieto di chiusura di uffici postali situati in comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei comuni montani. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del divieto i comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali e il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800;
   la delibera n. 342/14/CONS inoltre stabilisce: «Gli uffici postali presidio unico di Comuni, ossia con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ove sia presente entro 3 chilometri un ufficio limitrofo aperto almeno tre giorni a settimana, osservano un'apertura al pubblico non inferiore a due giorni e dodici ore settimanali, garantendo un coordinamento con gli orari di apertura del suddetto ufficio limitrofo, in modo da assicurare la più ampia accessibilità del servizio»;
   l'autorità ha inoltre precisato che «gli interventi di chiusura e di rimodulazione oraria degli uffici postali devono essere comunicati da Poste Italiane ai Sindaci dei Comuni interessati, ovvero alla competente articolazione decentrata dell'Amministrazione comunale, con congruo anticipo, almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento» –:
   quali siano i criteri secondo i quali circa 6000 sportelli postali saranno chiusi su tutto il territorio nazionale da Poste italiane s.p.a.;
   quali iniziative il Governo intenda assumere affinché Poste s.p.a. possa assicurare a tutti i cittadini, su scala nazionale, il servizio postale universale;
   se non si ritenga che tale chiusura comporti una palese violazione del principio di territorialità e che non tenga conto dell'indispensabile ruolo svolto dall'azienda per milioni di cittadini italiani;
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per impedire la chiusura degli sportelli postali nei piccoli comuni, in particolari quelli situati nelle aree svantaggiate, in zone montane e in territori in via di spopolamento;
   se non ritenga opportuno convocare un tavolo di confronto tra Poste Italiane s.p.a. e l'Associazione nazionale sindaci italiani (ANCI) affinché la razionalizzazione della rete di sportelli postali non vada a colpire ulteriormente i piccoli comuni, già penalizzati da scelte che hanno costretto il forte ridimensionamento dei servizi essenziali per i cittadini. (5-04012)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

comune

servizio postale