Dall’aggiornamento riguardo al numero delle piccole e medie imprese sarde a cui è stato erogato il prestito di massimo 25 mila euro, totalmente garantito dallo Stato, risultano alcune novità.
Infatti, rispetto al mio precedente intervento, il numero delle PMI a cui è stato già accreditato il suddetto prestito appare in crescita. A oggi il numero delle imprese beneficiare sarebbe di oltre 1100 unità. A livello di risorse erogate saremo nell’ordine di circa 24 milioni di euro. Con un prestito medio di 21 mila euro.
Considerato il momento di grave crisi e il relativo bisogno di liquidità, sono, evidentemente, ancora poche le imprese rientrate in questa tipologia di intervento creditizio.
Da più parti è stata sollevata la questione della responsabilità penale a cui le banche andrebbero incontro, a prescindere dalla totale garanzia dello Stato sul credito, laddove le imprese non onorassero l’obbligo di restituire il prestito medesimo.
Ma la domanda che si può opporre a queste osservazioni è la seguente: perché alcune banche erogano, attuando quanto previsto dal decreto liquidità e altre invece non lo fanno, utilizzando l’argomentazione della eventuale responsabilità penale?
Il Decreto liquidità, attualmente all’attenzione della Camera dei Deputati, in fase di discussione presso le Commissioni riunite Finanze (oltre a essere componente effettiva della Commissione lavoro, sostituisco la Ministra Paola De Micheli nella Commissione Finanze), e Attività produttive verrà migliorato e, attraverso gli emendamenti, stiamo cercando di renderlo più agevole e semplice rispetto alla finalità per cui è nato.
Però, rimane la questione fondamentale. Ciascun soggetto, banche comprese, deve assumersi un pezzo di responsabilità nel portare fuori il Paese da questa fase complicata.