ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01637-AR/091

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 145 del 20/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019
CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019
ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2019


Stato iter:
21/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/03/2019
Resoconto MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 21/03/2019
Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/03/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/03/2019

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/03/2019

ACCOLTO IL 21/03/2019

PARERE GOVERNO IL 21/03/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 21/03/2019

CONCLUSO IL 21/03/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01637-AR/091
presentato da
MURA Romina
testo presentato
Mercoledì 20 marzo 2019
modificato
Giovedì 21 marzo 2019, seduta n. 146

   La Camera,
   premesso che:
    come da più parti segnalato, per quanto riguarda le misure volte a favorire una riduzione dei requisiti per l'accesso al trattamento pensionistico, la soluzione della cosiddetta quota 100 non può rappresentare una reale possibilità per tante categorie di lavoratori; emblematico il caso delle lavoratrici che, come noto, hanno più spesso una carriera lavorativa discontinua, ancora hanno una bassa percentuale di partecipazione al lavoro e ancora sono penalizzate da una forte disparità nella retribuzione e nella carriera;
    ancora una volta, ben lungi dalle promesse elettorali, non solo non si è «cancellata la riforma Fornero», ma non si è trovato il modo per ripristinare un minimo di equità di genere nel trattamento previdenziale, finalmente riconoscendo alle lavoratrici il valore sociale del carico discendendo dalla conciliazione tra i tempi di lavoro e di vita, con il corollario delle attività di cura che, ancora, gravano, quasi esclusivamente sulle donne;
    è del tutto evidente che le legittime aspettative delle lavoratrici non possono certo essere appagate dalla sola proroga di un anno della cosiddetta «opzione donna», stante la transitorietà di tale misura e, soprattutto, stante la forte penalizzazione economica che ne discende sui trattamenti pensionistici,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, nei limiti di finanza pubblica, di adottare, sin dal primo provvedimento utile, misure volte a riconoscere ai fini previdenziali i carichi di cura e familiari, attraverso una riduzione del requisito contributivo per tutte le forme pensionistiche vigenti, in ragione del numero dei figli delle donne lavoratrici.
9/1637-AR/91. (Testo modificato nel corso della seduta) Mura, Serracchiani, Gribaudo, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Viscomi, Zan.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

durata del lavoro

lavoro femminile

pensionato