I dati del Ministero del Lavoro registrano, nel primo trimestre 2022, una durata fino a 30 giorni per il 33,3% delle posizioni lavorative attivate.
Per superare la precarietà strutturale si dovrà intraprendere un percorso articolato e non breve, ma intanto i dati sulla durata dei contratti a tempo determinato ci svelano perché molti lavoratori preferiscono la certezza del rdc a un lavoro di 1 mese o poco più.
Un intervento immediato sarebbe quello di consentire in una certa misura il cumulo con i redditi da lavoro derivanti da contratti a tempo determinato la cui durata sia inferiore a un ragionevole arco temporale. Dotandosi delle opportune cautele, occorre rimodulare la normativa del reddito di cittadinanza, dando a questo strumento una flessibilità che appare sempre più necessaria.
